Considerazioni di fine corso per Accompagnatore di Media Montagna: bilanci di un biennio da corsista
- Segreteria
- Corsi
- 21-11-2019 18:38:21
Se fosse possibile individuare un riferimento oggettivo e dare un orientamento al livello ed alla qualità formativa dei corsi per professionisti della montagna, credo si potrebbe volgere lo sguardo alla bellezza degli ambienti naturali montani ed in un certo senso alla loro sacralità.
La montagna è sacra non perché vada necessariamente venerata, ma perché è il luogo dove l’epifania del sacro, inteso come "tremendum et fascinans", viene costantemente e concretamente esperita, VISSUTA.
In altre parole, la montagna è luogo di grande generosità e prodigalità; in particolare, essa ci regala storie millenarie - di rocce, di acque, di alberi, di fiori e di uomini, ma è anche luogo di pericoli, di avversità, potenzialmente di morte. Non di meno, la montagna è luogo dove il passaggio da momenti di piacere a situazioni emergenziali può sorprendere, velocemente.
Tenere saldamente assieme questi due aspetti, il fascinoso ed il tremendo, ed attivare gli strumenti didattici, tecnico-pratici e teorici, per gestirli entrambi, con il fine ultimo di formare una professionalità in grado di trasmettere sicurezza ed in grado di essere "osservatore" e "narratore" di bellezze spontanee, mi è sembrato il filo conduttore dell’intero biennio formativo per Accompagnatori di Media Montagna 2018-2019, da poco terminato.
E’ stato un corso lungo, difficile, faticoso, denso di contenuti di grande eterogeneità, impegnativo, anche dal punto di vista economico e che alle volte ci ha fatto arrabbiare. Ma chi ama andare per monti è amante anche della difficoltà. Momento autocelebrativo: possiamo essere fieri del corso superato.
INOLTRE: fermi la SEVERITÀ e la MONUMENTALITÀ della montagna; gli elementi appresi e quelli studiati, durante il biennio, vanno a colmare il bagaglio per entrare ed uscire dalle montagne incolumi, attraverso percorsi elogiativi della loro bellezza. Dove elogiare la bellezza non significa bloccarne gli elementi in singole istantanee scattate con lo smartphone, ma significa piuttosto essere in grado di connettere immagini all’interno di una complessità paesaggistica frutto di processi millenari, che restituiscono significati, informazioni, conoscenze.
D’altra parte, se oggi ci ponessimo dal punto di vista del cliente, non si potrebbe non dare ragione al cliente che, pagando, richiederebbe di poter attingere ad un servizio di accompagnamento il più completo possibile.
Mi pare che questo corso ci metta in primo luogo nella condizione di rispondere ad un interrogativo, che credo tutt’altro che scontato: "Perché pagare una guida, quando possiamo andare in montagna senza pagare?"
Se la ferma convinzione nel valore della formazione ricevuta e nella professionalità acquisita possono dare ampiamente risposta all’interrogativo posto, allora il nostro livello di preparazione può "esondare" e portare esempi concreti di professionalità e di qualità, irradiando anche laddove la luce della professionalità non è altrettanto potente.
Formarsi come accompagnatori di media montagna è stato sperimentare l’esistenza di un possibile rapporto "intellettuale" con gli ambienti montani, un modo diverso di apprezzarne gli orizzonti, non solo per la didattica del corso, ma anche grazie alla passione dei docenti.
Che la sovrabbondanza di potenza e di bellezza della natura possano continuamente "rinvigorire" il ruolo della guida, quale "depositario" ideale delle chiavi di lettura e di comprensione di tale sovrabbondanza e che chi vi attinge possa stupirsi, meravigliarsi, emozionarsi, gioire e con-gioire, per riscoprire infine quel rapporto uomo-montagna fatto di ammirazione e di rispetto, del quale spesso ci dimentichiamo.
COME DIRE: "Interpreti del bello per un’estetica della montagna."
Commenti recenti
Michele Da Pozzo
Molto bello!
Da botanico, faccio mia la morale della parabola del buon seminatore: "il seme che cade sul buon terreno germina e dà buon frutto" e voi ne siete una valida testimonianza!
Buon lavoro a tutti e buona semina anche a voi; adesso siete passati voi stessi dalla parte dei seminatori, anche nessuno di noi dovrà mai finire di imparare e crescere.